[mizionewsletter] 404 Cannes not found.
Ciao {{first_name}},
è inutile che cerchi in rete le campagne premiate al Festival di Cannes: quest'anno il Cannes Lions Festival non c'è stato, è saltato a causa del Covid-19.
Non lo sapevi? Poco male, sembra che non se ne siano accorti nemmeno due grandi esperti come Maurice Lévy e Arthur Sadoun, rispettivamente ex CEO e CEO attuale di Publicis Groupe.
Maurice Lévy non è nuovo ai video divertenti, ma quest'anno in coppia con Sadoun bussa alle porte di un Palais deserto per lanciare i Cannes Do Awards 2020, e cioè la prima edizione del premio interno al network Publicis.
Se sei un abituale frequentatore della Croisette, puoi prenderti un anno sabbatico e farti una settimana a Viserba in campeggio, se invece non sei mai stato ai Cannes Lions Festival, ascolta l'ottavo miziopodcast, quello in cui intervisto Giovanni Pagano, il creativo pubblicitario presente a tutte le edizioni di Cannes (tranne questa). Il podcast si intitola: Il Cannes che non c'è.
Ma se sei un fanatico degli awards, non ti scoraggiare: se è vero che i Cannes Lions non hanno distribuito Leoni, gli altri due premi più prestigiosi al mondo non hanno lesinato Pencils.
Analizziamo quindi lo stato dell'arte della pubblicità mondiale tramite il D&AD e The One Show.
D&AD. Il punto di vista degli inglesi.
Una delle campagne più premiate al D&AD è senza dubbio l'originalissima The Moldy Whopper per Burger King che si è aggiudicata 5 Yellow Pencils, 4 Graphite Pencils e 1 Wood Pencils.
Tutto questo per dimostrare che uno Whopper Burger King non ha conservanti: una bellissima campagna integrata con tanto di stampa, affissioni e film.
Yellow Pencils anche per Mc Cann Paris e il brand Purina nella categoria Poster interattivi con un bellissimo progetto che trasforma le affissioni in centri diagnostici per i cani. Non saltare questa case history perché è il perfetto connubio tra creatività, innovazione e concretezza.
Nella categoria digital il progetto più bello secondo me, è Road Tales di Volkswagen: anche in questo caso un perfetto insight combinato a tecnologia innovativa e storytelling fatto bene.
Chiudo la rassegna del D&AD con gli altri due lavori che hanno raccolto più premi nella categoria film: Back to School Essentials di BBDO New York e Silence the Critics di Ikea, di cui ti avevo già parlato nella mizionewsletter #2.
The One Show. Il punto di vista degli americani.
Anche dall'altra parte dell'Atlantico il progetto più premiato nel 2020 è The Moldy Whopper che, oltre a fare incetta di Gold Pencils, vince le categorie Online Films&Video, Print, Out Of Home e Integrated Campaign.
Ecco, potrei dirti che se i Cannes Lions ci fossero stati, forse il Grand Prix sarebbe andato a questo bellissimo lavoro.
La seconda campagna più premiata è The Tampon Book dell'agenzia Scholz&Friends di Berlino, un progetto così originale ed efficace che è riuscito a cambiare una legge tedesca (e non è poco direi), tanto che in Germania hanno abbassato la tassa sugli assorbenti dal 19% al 7%. Ecco la case history. Da non perdere.
I cambiamenti climatici hanno cambiato le stagioni? Jung von Matt di Amburgo e la NDR Elbphilharmonie Orchester hanno cambiato di conseguenza le Quattro Stagioni di Vivaldi. Questo progetto si aggiudica la categoria Creative Use of Data.
Chiudo la rassegna The One Show con altri 3 bellissimi progetti.
Il primo è molto toccante e parte dall'insight: e se una ragazza vittima dell'Olocausto avesse avuto Instagram?
Il secondo è un altro progetto Burger King, ma nella categoria Social Media, un modo intelligente per fare un po' di caro vecchio Guerrilla Marketing in un videogame come Fifa 20.
L'ultimo progetto riguarda un film di cui ti ho già parlato, Bounce di Apple, che si aggiudica la categoria crafting.
È arrivata la fine per Facebook?
Anche se non c'entra niente con i premi, che sono l'oggetto principale di questa newsletter, le notizie che riguardano Facebook sono troppo importanti per essere ignorate.
Si allarga a macchia d'olio il boicottaggio della piattaforma da parte degli inserzionisti più importanti dopo che Facebook si è rifiutata di bloccare i messaggi d'odio e le fake news (per timore di dover censurare una buona percentuale dei messaggi di Trump).
Negli Stati Uniti hanno già aderito alla campagna "Stop the Hate for Profit" brand come Patagonia, REI, The North Face, Ben&Jerry's, Eddi Bauer e il colosso telco Verizon, che ha stoppato tutte le sue campagne pubblicitarie sia su Facebook sia su Instagram.
A luglio si aggiungeranno al boicottaggio altri due giganti come Honda e Unilever, l'unica che ha esteso il suo boicottaggio anche a Twitter.
Una notizia ancora più importante e ferale per Facebook arriva da questa parte dell'Oceano: il 18 giugno il Parlamento Europeo ha approvato la mozione proposta del deputato olandese Paul Tang di vietare la pubblicità personalizzata su internet su cui è incentrato il modello di business di Facebook e Google.
È la prima presa di posizione ufficiale di un'assemblea democratica contro i giganti del web e il loro uso smodato di sfruttare i dati personali degli utenti per ottenere ricavi.
Sono curioso di vedere come andrà a finire.
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mizioblog - Pubblicità e cazzeggio dal 2006 — www.mizioblog.com Mizio Ratti è stato il primo creativo italiano ad aprire un blog. Founder di Enfants Terribles e della digital agency Hallelujah. Ha lavorato per più di 100 brand e ha vinto più di 50 pitch creativi.
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