[mizionewsletter] Dead PED Walking.
Ciao {{first_name}},
oggi inizio parlando di comunicazione digital e di quello che tutti chiamano Web 2.0, magari non sapendo nemmeno perché.
In sintesi: il Web 2.0 nasce più di quindici anni fa con l'avvento dei blog e social network e si chiama così perché le persone smettono di essere passive sul web e per la prima volta possono interagire con i brand ed i creators.
Il figlio prediletto della comunicazione nell'era del Web 2.0 è il Piano Editoriale, aka PED.
Ma oggi il PED ha ancora ragione di esistere?
Ne scrivo qui su mizioblog, ma se vuoi un'analisi più completa del fenomeno puoi leggere il white book Dead PED Walking and the rise of Social Media Surfing di Valerio Franco, che tra le altre cose è anche mio socio in Hallelujah.
The more we learn, the closer we get.
"Dopotutto non sono le domande che ci definiscono, ma è quello che facciamo con le risposte" è il concetto del nuovo film Search On di Google con la voce narrante di Marcus Rashford, attaccante ventitreenne del Manchester United.
Marcus Rashford non è stato scelto a caso in questa campagna che celebra l'inclusività: il suo impegno per il prossimo e la sua sensibilità nei confronti della povertà infantile sono talmente noti che a Manchester, la sua città natale, gli hanno dedicato un murale, dipinto dall'artista di strada Akse prendendo spunto dalla foto in bianco e nero di Daniel Cheetam.
Ma Rashford è noto agli italiani per aver sbagliato il primo dei rigori durante la finale degli Europei di calcio: ha preso il palo.
Dopo di lui hanno sbagliato altri due giocatori inglesi di colore, Sancho e Saka, cosa che ha dato la vittoria all'Italia ma, soprattutto, ha causato una violenta campagna razzista nei loro confronti, tanto che il murale di Rashford è stato vandalizzato.
In difesa di Rashford e degli altri due compagni è sceso perfino il premier inglese Boris Johnson, e questo nonostante nel passato i due fossero entrati in polemica, ma la difesa migliore l'ha scritta lo stesso Rashford sul suo profilo Twitter: "... dopo il rigore sentivo di aver deluso i miei compagni di squadra... posso segnare rigori nel sonno, per cui perché avevo sbagliato quello? Mi dispiace, vorrei che fosse andata diversamente... accetto le critiche sulla mia prestazione, quella palla doveva entrare, ma non mi scuserò mai per chi sono e da dove vengo. Sono Marcus Rashford, un nero di ventitré anni di Withington e Wythenshawe, South Manchester".
Fresh Stuff.
Patti Smith ha scritto per RINOWA un poema sul viaggio dal titolo Never Still; la sua voce lo recita nel film firmato da Anomaly i cui protagonisti sono LeBron James, Rihanna e Federer.
Yours to Make è il primo film dell'agenzia newyorkese Johannes Leonardo per Instagram ed è tutto basato sull'autorealizzazione personale e la libera espressione di se stessi. Non so: io lo trovo un po' angosciante. Tu che dici?
"I'm not gaming for me, I'm gaming for you" è il claim della demenziale campagna multisoggetto di Omen firmata da Wieden+Kennedy Portland con la regia di Keith Schofield. Tre soggetti: Surgeons, Pilots e Candidate.
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Visit Dubai continua a produrre commercial in forma di trailer con protagonisti Jessica Alba e Zac Efron, regia di Craig Gillespie. È un'idea che ogni creativo di questo mondo prima o poi ha avuto, ma loro l'hanno realizzata bene. Qui sotto l'ultimo episodio, gli altri puoi guardarli su YouTube, nella playlist mizionewsletter#25.
Secondo capitolo della campagna Rebuild The World di Lego (del film che ha lanciato il concept ti ho già parlato; lo puoi rivedere qui).
Fashion Week.
La moda non conosce pause: se nella mizionewsletter della settimana scorsa ti ho parlato delle campagne Fall Winter 21, nel frattempo si sono concluse sia la Milano Fashion Week sia la Paris Fashion Week.
Impossibile ignorare quello che sta facendo Balenciaga: dopo la collab con Gucci, ecco un'altra collab nel metaverso di Fortnite.
Demna Gvasalia, il direttore artistico georgiano di Balenciaga, ha realizzato una mini collezione Balenciaga per il gioco Fortnite e una nuova linea di abbigliamento Fortnite da distribuire fisicamente nei negozi Balenciaga.
Fortnite, da parte sua, ha ospitato nella sua piattaforma un negozio virtuale Balenciaga dove si possono comprare nuovi outfit.
Vuoi sapere quanto costa la felpa che indossa Doggo? Nel mondo reale 565 euro, in quello virtuale 1000 V-Bucks (e cioè 8 euro).
E non solo: un'animazione 3D di Doggo con la sua felpa Balenciaga è finita sui più importanti e prestigiosi digital billboard di tutto il mondo: a New York, Londra, Tokyo e Seoul.
Ok, ne hanno già parlato tutti i social, per cui la cosa non ti risulterà nuova, ma è impossibile ignorare l'episodio dei Simpson con cui Balenciaga celebra la Fashion Week di Parigi. Oltre a Homer, Marge, Bart, Lisa e tutto Springfield protagonista dell'episodio anche il direttore creativo della maison Demna Gvasalia.
Nel frattempo Gucci non è rimasto a guardare: il 25 settembre ha lanciato Gucci Vault, un concept store online che riflette le passioni del suo direttore creativo Alessandro Michele e la sua filosofia secondo la quale passato, presente e futuro possono convivere grazie al potere dell'immaginazione. Lo ha fatto con un'installazione in Piazza Sempione, a Milano.
Una settimana prima del lancio di Gucci Vault erano usciti 3 video teaser su Instagram che sfruttano CGI e gli Art Wall Gucci di Milano, Londra e New York.
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Quest'anno cade anche il centenario del brand Gucci, che lo festeggia con questo film.
Ma torniamo a parlare di installazioni: anche Prada ha ricoperto un edificio con un involucro floreale per la sua campagna Feels Like Prada. Sempre a Milano, in via Spallanzani.
Tutto su YouTube.
Dato che la memoria non è il tuo forte, ti ricordo ancora che puoi vedere tutti i film di questa mizionewsletter sul mio canale di YouTube (iscriviti già che ci sei, se non lo sei ancora naturalmente), e più precisamente nella playlist mizionewsletter #25.
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mizioblog - Pubblicità e cazzeggio dal 2006 — www.mizioblog.com Mizio Ratti è stato il primo creativo italiano ad aprire un blog. Founder di Enfants Terribles e della digital agency Hallelujah. Ha lavorato per più di 100 brand e ha vinto più di 50 pitch creativi.
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