Non dite a mia madre che faccio il creator...
... PERCHÉ LEI MI CREDE CREATIVO IN UN'AGENZIA DI PUBBLICITÀ. OVVERO, COME È CAMBIATO IL RUOLO DEL CREATIVO A PARTIRE DALLA FINE DEGLI ANNI '70.
Ciao,
ho appena scritto il primo articolo del 2023 sul mio blog. Si intitola NON DITE A MIA MADRE CHE FACCIO IL CREATOR… LEI MI CREDE UN CREATIVO IN UN’AGENZIA DI PUBBLICITÀ.
So cosa pensi: accipicchia che ritmo serrato di pubblicazioni ha il tuo blog. La verità è che mi sto dedicando di più alla newsletter, che sfrutto per tutti i temi di attualità, mentre sul blog pubblico solo argomenti che hanno bisogno di maggiore approfondimento e che raccontano i cambiamenti più importanti del settore della comunicazione. Come il post del 2018 UNA VOLTE QUI ERA TUTTO CAMPAGNE, che in questi anni è stato letto da oltre 30.000 persone e che è tuttora argomento di dibattito in qualche scuola di comunicazione.
Ma se UNA VOLTA QUI ERA TUTTO CAMPAGNE parlava del cambiamento della nostra professione in generale, NON DITE A MIA MADRE CHE FACCIO IL CREATOR… LEI MI CREDE CREATIVO IN UN’AGENZIA DI PUBBLICITÀ parla nello specifico del cambiamento del nostro ruolo di creativi pubblicitari.
Insomma, leggilo perché ci ho dedicato parecchio tempo. E perché oltre che di Séguéla parla pure di Maurizio D’Adda, Enzo Baldoni, Gavino Sanna e Annamaria Testa, nonché dell’attuale ruolo dei Creators e dell’Intelligenza Artificiale nel nostro settore.
No Martini, no party? Cheers guys!
Nell’articolo sul blog parlo anche del ruolo dei Creators e degli Influencers nella pubblicità contemporanea. Di conseguenza non potevo trascurare il film di Martini appena uscito per celebrare i suoi 160 anni, con special guest Chiara Ferragni.
Ecco lo script nel caso in cui l’emozione che ti ha colto ti abbia obnubilato la memoria.
Chiara Ferragni con un lungo abito rosso entra in un bar e dice al barman: “Il mio Martini, naturalmente”. Il barman prepara un cocktail che potrebbe essere uno spritz. La Ferragni si gira e dice: “cheers guys,” e come per magia il bar si riempie di gente che beve. Chiara Ferragni conclude: “Martini rende speciale ogni momento, da 160 anni”.
È chiaro perché un brand come Martini voglia usare Chiara Ferragni, non bisogna neppure spiegarlo. Ma è lo stesso brand che nel 1993 aveva realizzato questo film con Charlize Theron, ideato dall’agenzia pubblicitaria McCann Eriksson e la regia di Moshe Brakha. Trova le differenze.
Sono passati trent’anni da quel film e secondo te la creatività ha fatto dei passi avanti oppure dei grandi passi indietro? E d’accordo che adesso non si può fare più a meno di Influencers e Creators in pubblicità, ma almeno non si potrebbe tornare a fare delle creatività originali? Ai posteri l’ardua sentenza.
Libri che danno un senso al mestiere di pubblicitario.
Nell’articolo del post su mizioblog ho parlato di libri imperdibili per chi lavora in comunicazione: Non dite a mia madre che faccio il pubblicitario… Lei mi crede pianista in un bordello di Jacques Séguéla e tradotto per l’Italia da Lupetti, Le uova di Woody Allen di Gavino Sanna, edito da Bompiani, La parola immaginata di Annamaria Testa, edita prima da Pratiche editrice e poi dal Saggiatore, Andiamo verso il moderno, tutti vogliono un cane di Daniela Salina.
In queste ultime settimane, però, sono usciti altri due libri che se ami il mestiere di creativo pubblicitario secondo me non dovresti perdere.
Il primo volume della nuova collana BILL è dedicato a Howard Gossage, il più originale e innovatore tra i mad men, e si intitola L’UOMO CHE INVENTÒ IL VERDE - HOWARD GOSSAGE E LA NASCITA DELLA COMUNICAZIONE AMBIENTALISTA. È stato scritto da Paolo Egasti.
Se non sei assolutamente nuovo di questo ambiente sai che Bill Magazine è stata una delle riviste italiane di comunicazione più belle e interessanti. Ebbene, questa collana coglie la sua eredità ed è curata come sempre dall’agenzia Tita Milano e, nello specifico da Giuseppe Mazza. È pubblicata da Prospero Editore.
Il primo volume è già disponibile in tutte le librerie, sulle principali piattaforme di e-commerce e sul sito della casa editrice: prosperoeditore.com
Un altro libro che ti consiglio è CON LE PAROLE SI FANNO MIRACOLI - NOTE SULLA SCRITTURA PUBBLICITARIA E SUL LINGUAGGIO di Doriano Zurlo.
Ho iniziato a stimare immensamente Doriano dopo che ho letto i suoi Suggerimenti per copywriter in erba su Treccani.it, specie quelli sugli aggettivi. Qui puoi leggere la prima parte, ma c’è anche una parte 2, una parte 3, una parte 4 e una parte 5. Più altri contenuti su temi come la Collisione, lo Sguardo, il Cliché, l’Altalena. E sono tutti da non perdere.
Doriano Zurlo è un copywriter di lungo corso, con campagne in quasi tutte le merceologie conosciute di questo sistema solare. Oggi fa il freelance. E il libro CON LE PAROLE SI FANNO MIRACOLI, appena uscito per Franco Cesati Editore, nasce dai laboratori universitari tenuti all'Università di Urbino e alla Statale di Milano. Si propone come un testo di approfondimento ad uso degli studenti di Scienze della Comunicazione ma non è un manuale di scrittura. Non in prima battuta, almeno.
Nel libro si parla di copywriting, portando ad esempio campagne famose e figure imprescindibili come Bernbach, Gossage, John Hegarty… Ma il cuore della ricerca consiste nel provare a ricollocare la parola in sé, sul piano che merita, che è quello di una rilevanza assoluta dal punto di vista esistenziale e sociale.
La vignetta di Cristiano G.
Premetto che a Cristiano G. ho promesso carta bianca: può trattare l’argomento che vuole. Questa volta, casualmente, parla anche lui di Chiara Ferragni.
L’accoppi strategy.
TARGET. Analfabeti funzionali e analfabeti digitali.
PROMISE. Non importa se il logo da fare è per il Ministero dell’Istruzione e del Merito, la meritocrazia in fondo è solo una parola vuota, di facciata, perché anche se hai fatto solo un corso serale di grafica presso i salesiani di Salò puoi avere la tua opportunità come Brand Designer se sei l’amico dell’amico dell’amico.
REASON WHY. Perché l’amico dell’amico dell’amico è comunque un buon amico. Tanti amici, tanto onore!
SUPPORTING EVIDENCE. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha dichiarato qualche mese fa che l’umiliazione è un fattore determinante per la crescita, per questo ha deciso di farsi umiliare dal web con questo logo.
TONE OF VOCE. Cringe.
BREAKING NEWS.
Sembra che il Ministero dell’Istruzione e del Merito abbia deciso di lanciare anche un jingle. In seguito alle troppe polemiche scaturite per il logo (un potavoce ha chiarito che si trattava solo di un logo temporaneo per i social), il Ministero ha deciso per il jingle di fare le cose per bene: all’amico dell’amico dell’amico non ha chiesto di comporlo ma di copiarlo direttamente da un vecchio jingle pubblicitario di successo. La musica rimarrà identica, cambierà invece il testo che puoi leggere più sotto.
“Il fatto è che studiare, studio io, logo brutto, logo mio!
E giocare, giocare, a fare il grafico gioco io, logo brutto, logo mio!
E scusa sai ma il designer chi lo fa? Da qualche parte ho un cugino o uno zio,
Per il Ministero del Merito me lo merito io, un logo brutto, un logo mio!
Fresh Stuff.
Il livello medio delle pubblicità di Ikea è sempre molto alto. La campagna Second Best è addirittura sopra questa ottima media e ha buone possibilità di portare a casa un bel premio ai prossimi Cannes Lions. L’agenzia è David Madrid.
Apple continua la sua missione di proteggere la privacy dei suoi clienti, ma questa volta mette l’accento sui dati riguardanti la nostra salute. Il film si intitola Waiting Room ed è stato ideato da TBWA/Meadia Arts Lab.
Message from Carl Sagan di UN Global Impact. Agenzia AlmapBBDO di Sao Paulo.
Nella regione di Yoro, in Honduras, ogni anno accade un fenomeno incredibile durante la stagione delle piogge: piovono pesci dal cielo. Regal Spring ne ha approfittato per portare profitti a questa poverissima terra e Ogilvy Honduras ne ha fatto una case history dal titolo Heaven Fish.
Ti ricordo che puoi vedere con calma tutti i film di questa newsletter sul mio canale YouTube, nella playlist mizionewsletter #52, compresi alcuni spot che ho aggiunto all’ultimo momento. E già che ci sei, iscriviti al mio Canale YouTube e attiva la campanellina così ti arriva la notifica appena carico nuovi film.
Chi sono.
Mi chiamo Mizio Ratti e faccio il copywriter da più di trent’anni.
Se questo non ti basta posso aggiungere che attualmente sono Direttore Creativo e Partner di due agenzie di comunicazione: Enfants Terribles e Hallelujah. Se poi hai un carattere stalker e vuoi saperne ancora di più su di me puoi trovare tutto quello che mi riguarda qui: linktr.ee/mizioblog
Grazie, l'ho letto direttamente sul blog, grazie alla segnalazione di Elisa. Rinnovo il gradimento.