Ferragnex.
DOPO IL PANDORO E LA SEPARAZIONE DA FEDEZ, CHIARA VIENE MOLLATA DA PANTENE E COMMUNITY, L'AGENZIA DI CRISIS MANAGEMENT. SEMBRA IN CADUTA LIBERA, MA SIAMO PROPRIO SICURI CHE SIA ARRIVATA LA SUA FINE?
Ciao,
dopo cinque mesi torno a parlare di Chiara Ferragni, ma se non hai letto quello che ho scritto a dicembre sul Pandoro-gate, oppure vuoi fare un ripasso, puoi recuperare la mizionewsletter “Io. Chiara e l’oscuro”.
A proposito di beneficenza, è ancora attivo il mio progetto Mentor for Charity 2: cinquanta minuti di mentoring con me in cambio di una donazione al progetto Percorso RinaSHEta di Fondazione Libellula per il ricollocamento nel mondo del lavoro di donne che hanno subito violenze o molestie.
Se vuoi solo donare, clicca qui sotto.
Se invece sei in un momento delicato, sei un freelance e soffri di isolamento, non sai a chi chiedere consigli, sei una creativa o un creativo a un bivio di carriera, oppure hai come sogno nel cassetto quello di aprire la tua agenzia di comunicazione, qui sotto trovi tutte le informazione per fare mentoring con me.
P.S.
Forse non l’ho detto abbastanza, ma Mentor for Charity è un’idea che ho preso dal podcast Hacking Creativity, che non ringrazierò mai abbastanza per aver avuto questa bellissima idea.
Ascolta il consiglio, poi fai come ti pare.
Partendo dal presupposto che il Pandoro-gate è stato un errore imperdonabile, come ho scritto 5 mesi fa in “Io. Chiara e l’oscuro”, la riflessione che vorrei fare oggi è: cosa dovrebbe fare Chiara Ferragni per recuperare il gravissimo danno d’immagine?
A dicembre le avevo scritto 10 consigli, eccoli se per caso non te li ricordi:
Fai la donazione che hai dichiarato di fare all’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino nel tuo video di scuse. Un milione di euro sono una cifra importante, così alta che non sarà facile da gestire né a livello fiscale né a livello finanziario. Ho sentito che hai detto nel video: “nei prossimi giorni contatterò…”. Anche se sarà un sacrificio, fallo assolutamente, la rottura di questa promessa sarebbe imperdonabile.
Dopo che hai fatto la donazione all’Ospedale non sbandierarla sui social. Per una volta rinuncia a parlarne su Instagram, lascia che ne parlino gli altri, i quotidiani oppure l’ufficio stampa dell’Ospedale di Torino.
Non occuparti più di beneficenza. Mai più. Oppure, nel caso in cui tu fossi realmente interessata alle cause sociali, fallo in privato. Senza pubblicizzarlo. Non legare mai più la tua immagine commerciale alla beneficenza.
Riduci la presenza dei tuoi bambini su Instagram. Non dico di rinunciarvi, ma inizia a sfruttarli meno. Considera le conseguenze che un’esposizione del genere potrebbe avere sulla loro igiene mentale e i danni causati dall’emulazione dei tuoi follower .
Accetta solo i progetti commerciali in cui credi, di brand che giudichi alla tua altezza. La verità è che Balocco e Dolci Preziosi ti facevano schifo e allora a qualcuno dei tuoi è venuta l’idea di migliorare il progetto legandoci la beneficienza. È stato un errore. Grosso.
Licenzia chi ti ha consigliato l’idea del punto 5, perché non solo ti ha dato un pessimo consiglio, ma è una persona di bassa levatura morale.
Diffida di chi ti dice sempre di sì, di chi ti ripete che sei perfetta e non sbagli mai. Chi non ti consente di metterti mai in discussione non vuole il tuo bene. Hai bisogno di una persona , almeno una, che ti dica la verità, sempre, per evitarti gli errori più grandi. L’idea del video di scuse era una buona idea, ma è stata realizzata malissimo: nonostante il pianto, il pentimento non sembrava sincero. La prossima volta chiedi scusa e basta, senza dire che la colpa è stata della comunicazione e che la multa che ti hanno dato è stata esagerata.
Come dicevo al punto 5, seleziona i progetti: fanne meno ma impegnati al massimo in quelli che decidi di fare. Le storie svogliate su Instagram di 15 secondi non fanno bene né al brand che pubblicizzi né a te. Prima o poi qualcuno andrà a misurare gli effetti sulle vendite. Ricorda che si tratta anche della tua immagine e solo se credi realmente in ciò che fai risulterai autentica.
Concentrati di più sulla qualità dei prodotti dei tuoi brand: è dove puoi acquisire la statura di imprenditrice. Come Influencer sei una delle migliori al mondo, ma se riuscissi a realizzare dei prodotti di qualità per i tuoi brand faresti un salto di qualità . Un esempio di cosa significhi credere nel proprio brand: l’Estetista Cinica, è evidente che vive i suoi prodotti con passione, mentre sembra che i tuoi brand esistano solo per monetizzare.
Non preoccuparti: se non sei perfetta. Non lo è nessuno, e va bene così.
Non credo che Chiara Ferragni abbia letto la mia newsletter, ma posso affermare che, inconsciamente, ha seguito almeno i primi sei consigli. Forse anche il settimo, mentre sull’ottavo e il nono… diciamo piuttosto che sono stati i brand a essere fuggiti uno dopo l’altro da lei.
L’ultimo brand che ha fatto marcia indietro è stato Pantene. Dopo dieci anni di felice connubio l’ha sostituita con Havi Mond, modella israeliana che ha lavorato per Calvin Klein, Ralph Lauren, Chanel, Yves Saint Laurent.
La scelta è interessante perché è come se il brand, consapevole dell’importanza della sedimentazione in pubblicità, avesse voluto sostituirla senza rinunciare all’iconografia costruita in precedenza con Chiara Ferragni (bella, bionda, famosa).
Molti sono convinti che Pantene abbia voluto trovare apposta una modella che le somigliasse. Non saprei dire se è vero, anche perché sono veramente scarso nel trovare le somiglianze. Provaci tu a scoprire le differenze.
Prima.
Dopo.
D’altronde, l’icona della donna bella e bionda non è nuova in pubblicità, l’antesignana risale agli anni settanta: Solvi Stubing, la bionda della Birra Peroni.
La fuga dalla Ferragni che mi ha stupito più, però, è quella di Community, l’agenzia di PR che a dicembre era entrata a far parte della task force che si sarebbe dovuta occupare del suo rilancio d’immagine.
Secondo le riviste di settore il motivo della rottura, indicata come consensuale, andrebbe ricercata nella divergenza di idee su come gestire la crisi. Insomma, viene lasciato trapelare che Chiara Ferragni non avrebbe messo in atto molti dei consigli forniti dalla sigla presieduta da Auro Palomba.
Ok, può succedere. Quello che mi fa specie è che se cerchi un consulente che ti aiuti a rimettere a posto l’immagine, speri che questo consulente l’immagine non te la peggiori ulteriormente. Perché diciamo la verità, la dichiarazione alla stampa di Community non è il massimo del fair play. È come dire “ci licenziamo perché la nostra cliente è un’egocentrica prepotente che vuole fare tutto di testa sua…”
Anche se così fosse, certe cose dovrebbero rimanere celate dietro il segreto professionale. Inoltre, non trovi che sia ingenuo pensare che una come la Ferragni non abbia il sacrosanto diritto decidere di testa sua dopo aver ascoltato i consigli?
Il consulente è colui che consiglia e propone azioni in base alla sua competenza e alla sua esperienza, ma poi è il brand che ci mette la faccia e deve decidere.
Ad ogni modo, sembra che a Chiara Ferragni ultimamente non ne vada bene una. Immagino il suo stato d’animo e, sono sincero, per la prima volta provo compassione per lei. Perché per quanti errori abbia fatto, adesso la stanno abbandonando tutti.
L’abbandono peggiore, quello che ha contribuito a rovinarle ancora di più l’immagine, è stato quello di suo marito.
Se mia moglie facesse qualcosa di incredibilmente sbagliato, io non l’abbandonerei… ops, ho fatto l’esempio sbagliato perché nella nostra coppia sono io quello che potrebbe fare cose incredibilmente sbagliate… quindi, mettiamola così: se io dovessi fare qualcosa di incredibilmente sbagliato vorrei che mia moglie mi stesse vicino. E credo che lei lo farebbe, anche se in privato mi farebbe passare momenti difficili.
La fine del binomio con Fedez è stato il danno d’immagine peggiore, perché ha distrutto in un istante l’immagine che la coppia si era creata negli anni: famiglia felice, coppia di successo, in estrema sintesi i Ferragnez.
Tutte le famiglie possono sfaldarsi, ma credo che poche persone sarebbero in grado di superare un momento terribile come quello che sta passando lei (hai voglia di ricevere il bonus psicologo tanto pubblicizzato da Fedez): un paio di inchieste giudiziarie, la fine di un matrimonio, l’abbandono delle persone che ti adoravano e ti incensavano fino a qualche mese prima.
L’intervista di Fedez con Francesca Fagnani a Belve è stata una pietra tombale sull’immagine di Chiara Ferragni. Non. solo perché Fedez è risultato molto più spontaneo e autentico di lei nell’intervista con Fabio Fazio, ma perché ha preso le distanze. Dopo quell’intervista ci manca solo che vada a testimoniare contro di lei.
Il video con l’intervista di Fazio che ho inserito qui sotto è quello integrale, quindi dura 24 minuti (saltalo pure), quello di Belve invece è un estratto che riprende solo la parte più importante (sono 5 minuti che ti fanno capire quello che voglio dire).
È evidente che Chiara Ferragni è nel momento peggiore della sua carriera da influencer. E non è finita qui.
Proprio in questi giorni al Salone del Libro di Torino, Selvaggia Lucarelli ha presentato il suo libro “Il vaso di Pandoro. Ascesa e caduta dei Ferragnez”. Lo ha fatto lanciando al pubblico dei mini-pandori e dicendo: “questo dolce sostiene la ricerca sulla finta beneficenza”.
Il libro è uscito oggi, ma era al primo nella classifica dei libri in pre-order online.
Nel frattempo Chiara Ferragni è tornata alle origini: su Instagram ha ricominciato a puntare su quell’immagine sexy per cui è diventata famosa. E io sono convinto che sia la cosa migliore che possa fare in questo momento. O, almeno, l’unica.
Perché ha ampiamente dimostrato che comunicare non è che le venga sempre bene, mentre la bellezza è il suo asset principale, quello per cui i follower la seguono ancora. La bellezza è anche la qualità che può conservarle quel minimo di auto-stima necessaria per affrontare questo presente difficile.
A conferma di tutto ciò, va detto che dall’inizio della sua caduta ha persosu Instagram solo 3 milioni di followers, meno del 10%, passando da 32 milioni a 29.
E in futuro cosa dovrà fare?
Le persone dimenticano le cose sempre più facilmente, specie i frequentatori dei social network, ma a prescindere dall’esito delle inchieste, Chiara Ferragni dovrà affrontare due temi critici.
Il primo è il tempo: l’avanzare dell’età non le permetterà di essere per sempre la bambolina sexy che è oggi. Il secondo riguarda l’evoluzione dei social: sulle piattaforme crescerà a breve l’importanza dei contenuti video di lunga durata, format che richiede capacità di storytelling in cui lei non eccelle.
Ma una come lei al futuro può pensarci tranquillamente in futuro, inoltre non ho dubbi che farà come sempre: ascolterà il consiglio, poi farà come le pare.
Sara Palmieri torna con la sua esilarante carica di empatia. Puoi seguirla sul suo profilo Facebook, oppure su LinkedIN.
Fresh Stuff.
Come sempre, ti ricordo che puoi guardare tutti i film presenti in questa newsletter comodamente sul mio canale YouTube, dove puoi vedere anche tutti i film di quest’anno compresi quelli del Super Bowl LVIII.
Ah, già che ci sei, iscriviti al canale e attiva la campanellina, così resti sempre aggiornato quando carico i video.
La playlist di questa edizione è la mizionewsletter #72.
Ma ora veniamo ai commercial più interessanti delle ultime due settimane.
“Entro il 2025 l’AI genererà il 90% dei contenuti online” E’ bastata questa previsione per dare l’opportunità a Dove di ribadire brillantemente il posizionamento Real Beauty .
Dopo anni sembra che Apple abbia sbagliato il suo primo commercial.
Sto parlando di Crush! lo spot per il lancio del nuovo iPad Pro. Appena Tim Cook lo ha condiviso su X è stato sommerso da un incredibile shitstorm, tanto che Apple si è sentita obbligata a scusarsi e promettere che il film non sarà mai messo in onda.
Capisco le motivazioni, e forse c’avrei pensato bene prima di presentare un’idea del genere, specie in un periodo in cui l’Intelligenza Artificiale sembra distruggere la Creatività Umana. Ma devo ammettere che questo commercial non urta per niente la mia sensibilità. Trovo invece più fastidioso il fatto che oggi tutto venga preso dannatamente sul serio. Forse anche per questo l’ironia è un registro in via d’estinzione. Detto questo, sono curioso di capire anche qual è il tuo punto di vista, scrivilo nei commenti alla fine della newsletter. Intanto ecco lo spot Crush!
A essere sincero, la cosa che invece mi dà fastidio di questo spot è che un’idea praticamente identica sia già stata pensata da LG più di quindici anni fa.
Molto più ecumenico Find My Friends, il film di Apple di tre minuti diretto da Kim Gehrig in cui il protagonista è un cosplayer di Mandalorian che cerca di incontrare i suoi amici in una convention di Star Wars.
Per la festa della mamma AlmapBBDO di San Paolo ha realizzato questo short film per O Boticário. S’intitola The Tempest ed è stato girato da Kid Burro.
Liquid Death inventa una soda dal nome Pure Sugar per una comparativa originale.
È da qualche anno che Lynx cerca disperatamente di correggere il suo posizionamento. C’è riuscito oppure no? Agenzia LOLA MullenLowe.
Pure Blonde di Ultra Low Carb Lager, agenzia The Monkeys, regia Freddy Mandy.
E infine ecco il bel film di Publicis Conseil per StopVeo dal titolo The Legacy.
Comunicazione, Marketing e AI.
Se ti interessa il tema dell’Artificial Intelligence legato ai settori della Comunicazione e del Marketing, Hallelujah ha appena lanciato la sua newsletter, sempre qui Substack. Si chiama AIknow.
Chi sono.
Mi chiamo Mizio Ratti e faccio il copywriter da più di trent’anni.
Se questo non ti basta posso aggiungere che attualmente sono Direttore Creativo e Partner di due agenzie di comunicazione: Enfants Terribles e Hallelujah. Se poi hai un carattere stalker e vuoi saperne tutto su di me puoi trovare molto di quello che mi riguarda qui: linktr.ee/mizioblog
Grazie per fortuna c'è qualcun altro che non ha preso sul personale Crush. Io lo trovo uno spot normalissimo, simpatico e anche efficace. Invece in questo periodo c'è una vera caccia alle streghe, la gente si sente davvero in pericolo per l'IA e personalmente questa cosa non la sopporto.
declino senza fine