Mentor for Charity - Piccolo bilancio sociale.
NEL GIORNO DI NATALE, UN PICCOLO BILANCIO SOCIALE DELL'ATTIVITÀ "MENTOR FOR CHARITY". E, DATO CHE SI PARLA DI MENTORING, UN REGALO: DIECI CONSIGLI NON RICHIESTI DI CRISIS MANAGEMENT A CHIARA FERRAGNI.
Ciao,
all’inizio di ottobre ho lanciato da questa newsletter Mentor for Charity, ricordi?
Se non ricordi provo a riassumere: ispirato da un’idea del podcast Hacking Creativity, ho deciso di mettere a disposizione 20 sessioni di mentoring in video call, della durata di 45 minuti ciascuna, in cambio di una donazione a una no-profit a scelta.
Ho appena concluso l’attività, provo a raccontarti come è andata, ti va?
P.S.
Perdona la bruttezza dell’immagine qui sotto: ho provato a farla con Midjourney ma non mi è venuta esattamente come avevo in mente (eh, i limiti dell’AI).
Le venti sessioni di Mentor for Charity sono state prenotate nel giro di due ore, tanto che ho dovuto creare una waiting list di una quindicina di persone, ma alla fine sono riuscito ad accontentare solo due di queste.
Delle 20 sessioni prenotate ne ho fatte 19, perché una persona non si è presentata. Nonostante quest’assenza mi sembra una buona percentuale, non trovi anche tu?
Ho chiesto un feedback a tutti i partecipanti, per questo ho aperto un profilo su Google (se leggi che c’è scritto Life Coach è solo perché era la descrizione che si avvicinava di più al mentoring, ma sappi che è una definizione che mi dà piuttosto fastidio), se vuoi leggere le recensioni puoi farlo qui.
Veniamo ora al Piccolo Bilancio Sociale.
Chiarisco che non ho percepito nessun guadagno da questa attività (lo specifico perché di questi tempi è importante), e la donazione era libera, sia come scelta della no-profit sia come importo.
Ho deciso di fidarmi delle persone a cui fatto mentoring, altrimenti che mentor sarei, quindi ho optato per il metodo dell’autocertificazione, anche se la maggioranza delle persone mi ha mandato un giustificativo della donazione.
Le no-profit scelte sono state : Emergency, AVSI, i Sempre Vivi Onlus, A.MA.ME Alzheimer, AIRC, Opera Don Calabria, Survival International, Fondazione Libellula, Effatà Charity Organisation, Ebano Onlus, Save The Children, Unicef, Colore Viola Onlus, UNHCR, Medici Senza Frontiere, Accademia Gaetano Marziali, Santuario Capra Liberi Tutti, Essere Animali, Ospedale Pediatrico Mayer e Intersos.
È interessante vedere che si tratta di 20 no-profit diverse e che anche la persona che ha rinunciato al mentoring alla fine ha donato comunque (cosa che gli fa onore).
Dovrei avere raccolto 2.177,45 euro. Uso il condizionale solo perché come ho scritto prima non ho tutte e venti le ricevute dei i versamenti.
Anche se rappresenta lo 0,21% di quello che Chiara Ferragni ha dichiarato di volere donare all’Ospedale infantile di Torino nel video di scuse di cui anch’io ho parlato nell’ultima mizionewsletter (Io, Chiara e l’oscuro), mi sembra una cifra dignitosa.
E quindi grazie, grazie e ancora grazie a tutte e a tutti i partecipanti.
Ripeterò Mentor for Charity?
È probabile, perché è una cosa che mi ha arricchito e mi ha dato una profonda soddisfazione, sia per il livello delle persone che ho incontrato sia per le donazioni.
Ho ascoltato tanto, dato qualche consiglio, ma io per primo ho imparato molte cose.
È probabile che dia vita a una seconda edizione nel 2024, magari in primavera, ma correggendo alcune cose. Almeno una: voglio trovare un’associazione, piccola e verso la quale nutro fiducia, in cui concentrare le donazioni affinché l’importo totale possa essere davvero utile e non rappresenti solo una goccia nel mare. Ho già in mente anche il tema.
Detto questo, ne approfitto per farti gli auguri di buon Natale e di buone feste. Spero per te che questi siano giorni sereni, che li passerai insieme alla tua famiglia e alle persone a cui vuoi più bene.
Noi ci risentiamo fra qualche giorno per una delle mizionewsletter più importanti dell’anno, quella con i migliori lavori di comunicazione del 2023.
mizio
Dieci consigli a Chiara Ferragni.
Dato che questa newsletter tratta di mentoring e oggi è Natale, mi sento di fare un regalo a Chiara Ferragni, perché credo che lei non stia passando un periodo sereno.
Ecco 10 consigli dati con il cuore.
Fai la donazione che hai dichiarato di fare all’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino nel tuo video di scuse. Un milione di euro sono una cifra importante, così alta che non sarà facile da gestire né a livello fiscale né a livello finanziario. Ho sentito che hai detto nel video: “nei prossimi giorni contatterò…”. Anche se sarà un grande sacrificio, fallo assolutamente, perché non rispettare questa promessa potrebbe rappresentare un danno irreparabile.
Dopo che hai fatto la donazione di un milione di euro all’Ospedale non sbandierarla sui social. Per una volta rinuncia a parlarne su Instagram, lascia che ne parlino gli altri, i quotidiani oppure l’ufficio stampa dell’Ospedale di Torino.
Non occuparti più di beneficenza. Mai più. Oppure, nel caso in cui tu fossi realmente interessata alle cause sociali, fallo nel privato. Senza pubblicizzarlo. Non legare mai più la tua immagine commerciale alla beneficenza.
Riduci la presenza dei tuoi bambini su Instagram. Non dico di rinunciarvi perché tantissime persone ormai ti seguono per quello, ma inizia a sfruttarli un po’ meno. Considera le conseguenze che un’esposizione del genere potrebbe avere sulla loro personalità e i danni causati dall’emulazione dei tuoi follower .
Accetta solo i progetti commerciali in cui credi, di brand che giudichi all’altezza. La verità è che Balocco e Dolci Preziosi ti facevano un po’ schifo come immagine e allora a qualcuno dei tuoi è venuta l’idea di migliorare il progetto legandoci la beneficienza. È stato un errore. Grosso.
Licenzia chi ti ha consigliato l’idea del punto 5, perché non solo ti ha dato un pessimo consiglio, ma è una persona di bassa levatura morale.
Diffida di chi ti dice sempre sì, di chi ti ripete che sei perfetta e non sbagli mai. Chi non ti consente di metterti mai in discussione non vuole davvero il tuo bene. Hai bisogno di una persona vicino a te, almeno una, che ti dica la verità, sempre, per evitarti gli errori più grandi. L’idea del video di scuse, ad esempio, era una buona idea, ma è stata realizzata male: nonostante il pianto il pentimento non sembrava sincero. La prossima volta chiedi scusa e basta, senza dire che la colpa è stata della comunicazione e che la multa che ti hanno dato è stata esagerata.
Come dicevo al punto 5, seleziona i progetti: fanne meno ma impegnati al massimo in quelli che decidi di fare. Le storie svogliate su Instagram di 15 secondi non fanno bene né al brand che pubblicizzi né a te. Prima o poi qualcuno andrà a misurare gli effetti sulle vendite. Ricorda che si tratta anche della tua immagine e solo se credi realmente in ciò che fai risulterai autentica.
Concentrati maggiormente sulla qualità dei prodotti dei tuoi brand: è dove puoi davvero acquisire la statura di imprenditrice. Come Influencer sei una delle migliori al mondo, ma se riuscissi a realizzare dei prodotti di qualità per i tuoi brand allora faresti un salto di qualità incredibile. Un esempio di cosa significhi credere nel proprio brand: l’Estetista Cinica, è evidente che vive i suoi prodotti con passione, mentre sembra che i tuoi brand esistano solo per monetizzare.
Non preoccuparti se non sei perfetta. Non lo è nessuno, e va bene così.
Chi sono.
Mi chiamo Mizio Ratti e faccio il copywriter da più di trent’anni.
Se questo non ti basta posso aggiungere che attualmente sono Direttore Creativo e Partner di due agenzie di comunicazione: Enfants Terribles e Hallelujah. Se poi hai un carattere stalker e vuoi saperne tutto su di me puoi trovare molto di quello che mi riguarda qui: linktr.ee/mizioblog
Il mentoring è stata una bellissima esperienza!